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Capelli al mare: come proteggerli e cosa fare al rientro in città

Tempo di lettura stimato: 3 minuti
 

D’estate i raggi solari sono liberi di accarezzare e tingere i capelli con sfumature esotiche. Sul biondo e sul castano, la palette può virare dal sabbia al caramello passando per il platino (vedi Kate Moss e Gisele Bündchen), mentre sui capelli scuri le schiariture possono essere leggermente ramate o nocciola, caffè o cioccolato, cognac o ambra (Alessandra Ambrosio). È, dunque, necessario proteggere i capelli al mare?

capelli al mare

Gli spray solari per capelli

Colorare e decolorare i capelli è come abbronzare la pelle. Ecco perché devono essere protetti dall’azione degli ultravioletti. E lo facciamo con prodotti mutuati dallo skincare, vedi oli e spray protettivi (da usare anche sotto la cuffia in inverno, per proteggersi dal cloro delle piscine), e shampoo e maschere doposole idratanti, che ammorbidiscono e nutrono in profondità. Il must è utilizzare formule con ingredienti botanici come olio di macadamia, di argan e burro di karité, che agiscono in sinergia con molecole biotecnologiche.

Un dettaglio da non dimenticare, specialmente se non si indossano cappello o bandana, è la scriminatura: spesso si rischiano scottature proprio in questa zona perché ci si dimentica che si tratta di pelle e che quindi, proprio come quella di viso e corpo, va protetta con filtri Uv. Filtri che non sarà difficile eliminare con un’accurata detersione e impacchi decongestionanti.

capelli mare

Beach waves, i capelli da surfista

Estate è sinonimo di libertà e, allo stesso modo, bisogna lasciare che i capelli seguano la propria natura. Se quelli lisci sono a basso mantenimento, i capelli mossi e crespi vivono al mare il loro massimo splendore. L’aria salmastra, infatti, ha una densità maggiore rispetto a quella di città e asciuga i ricci in maniera perfetta. Non a caso sono nati molti prodotti “sea salt” che ne mimano l’effetto. A casa, per ottenere una piega ad hoc, ci si aiuta utilizzando un diffusore e un gel cremoso per modellare, evitando di toccarli in continuazione. Il ricciolo si può manipolare soltanto quando è perfettamente asciutto, così l’ondulazione rimarrà perfetta a lungo.

D’estate, dunque, il colore lascia un segno. Favorendo la depigmentazione della struttura capillare, il sole, il vento e la salsedine regalano schiariture naturali che, in inverno, shatush e balayage cercano di imitare. Di conseguenza, la tendenza è quella di abbandonare il ritocco settembrino, lasciando che le nuance marittime, che ricordano l’infanzia, illuminino il volto. Il tutto valorizzato da onde morbide e selvagge come quelle del mare, ottenute anche dividendo i capelli ancora umidi in quattro trecce, poi lasciate asciugare all’aria prima di scioglierle e spettinarle con le mani, proprio come in spiaggia.

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Capelli al mare: una sferzata di energia

Mare, sole, vento e salsedine, dunque, non sono i nemici pubblici dei capelli. Il sole, ad esempio, attenua dermatiti e psoriasi del cuoio capelluto e fa sì che le lunghezze crescano più velocemente. I raggi solari, infatti, stimolano il ricambio cellulare, favorendo la caduta dei capelli morti (tra fine luglio e fine ottobre) e la crescita di quelli sani, che nasceranno tra dicembre e febbraio per proteggerci dall’inverno. Questo meccanismo può essere aiutato a settembre con un massaggio alla papilla dermica (l’organo che dà vita al capello) con una fiala anticaduta, che aumenta la vitalità delle cellule, rinforzandone la struttura.

Capelli fini al mare

Il mare salato regala corpo estremo alla chioma, un risultato difficile da ottenere con i lavaggi in acqua dolce. Ne traggono massimo giovamento i capelli fini o radi, ma anche le ricce godranno di una definizione unica.

capelli mare

Capelli al mare: le acconciature da spiaggia

Sono belli anche in città, al ritorno dalle vacanze, i semi raccolti anti-afa: chignon più o meno definiti, trecce parziali, raccolti asimmetrici. E perché non utilizzare fasce, foulard e cappelli?

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photo copertina IG @gisele, credit ph unsplash.com

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