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Sotto il sole. Effetto “matt” a prova d'imperfezioni

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Sotto il sole. Effetto “matt” a prova d’imperfezioni

Vellutato, opacizzante, levigato: l’effetto “matt” è sempre più sdoganato anche per la bella stagione e le alte temperature, grazie ai principi attivi contenuti nei nuovi cosmetici come le polveri minerali, i pigmenti “soft focus”(che riducono la visibilità delle rughe) e la vitamina E con azione antiaging.

L’obiettivo è liberare la pelle dall’odioso velo di lucidità e rendere la pelle morbida e flawless, senza difetti. Fra i prodotti più indicati per ottenere un risultato anti-imperfezioni nel beauty case non possono mancare maschere purificanti, creme sorbetto”, sieri e make-up opacizzanti.

Ecco i passaggi da seguire e i cosmetici must-have per un viso levigato a prova di caldo e umidità.

Maschere purificanti

Tra i segreti per opacizzare la pelle ci sono le maschere a base di ingredienti che purificano la pelle, in particolare l’argilla (rosa, nera, verde, bianca) o attivi come il carbone in aggiunta alla presenza, tra mille altri ingredienti, di cristalli vulcanici, terra diatomacea, tè del Canada. Per un trend, quello delle maschere casalinghe, che nell’ultimo anno a causa dello smart working e delle video riunioni (in cui a essere inquadrato è per lo più il viso) ha avuto un boom di vendite.

Creme sorbetto, sieri mima lifting

Sembrerà un controsenso ma per chi ha la pelle oleosa nella skincare routine l’idratazione non può mancare. Se al contrario, infatti, si aggredisce la pelle con prodotti che seccano la cute (o con lavaggi troppo frequenti) le ghiandole sebacee reagiscono aumentando la produzione di sebo secondo un effetto rebound (dall’inglese, rimbalzo).

Per un incarnato impeccabile quindi via libera all’idratazione, purché si opti per prodotti a base acquosa con consistenza leggera e a rapido assorbimento: in una parola creme a effetto sorbetto (a differenza della texture più ricche e dense) e sieri molti simili a gel, dalle proprietà astringenti, sebo-normalizzanti e capaci di mimare l’effetto lifting: rughe appianate e lineamenti rimpolpati.

Fondotinta: come su un set!

L’uso dei fondotinta matt (prodotti oggi in crema, mousse, fluido o stick) nasce con l’arrivo del cinema a colori nel lontano 1932. Prima i registi e poi i fotografi hanno via via sentito l’esigenza di immortalare attrici e modelle senza quell’antiestetico effetto lucido sul viso. Oggi questi prodotti sono indicati per tutte noi che vogliamo un viso vellutato da mattina a sera, ma anche nelle formule “night-proof” e no transfer per “essere perfette fino all’alba”.

Per una texture levigata a lunga tenuta sono da preferire i fondotinta in polvere o compatti, come nel caso degli stick. Con un consiglio valido per tutte le consistenze: per applicare il prodotto si consiglia di partire dalla zona T (fronte, naso e mento) dove generalmente la pelle è più grassa per poi sfumare il fondotinta con le dita o con una spugnetta inumidita. Evitando così l’errore più frequente: se lo strato è troppo spesso i pori si dilatano rendendo il viso untuoso in tempi record.

Fluido o “ingessato”

Per un risultato più naturale scegliete la consistenza fluida: è più leggera sulla pelle (di contro non ha copertura elevata) e si può scegliere in base all’azione antietà (con acido ialuronico o collagene), opacizzante (a base di polvere di riso o con estratti biologici di salvia e limone), idratante.

Il fondotinta matt è, invece, consigliato per chi ha la pelle mista, grassa e tendente all’acne perché la sua formula oil free aiuta a restringere i pori e nasconde le imperfezioni. Sconsigliato invece il finish matt per chi ha una pelle normale o addirittura secca: potrebbe far sembrare il viso“di gesso”, oltre a sottolineare rughe o linee d’espressione.

Make up. Addio all’effetto lucido

Per far durare più a lungo il trucco anti-lucido il primo e l’ultimo tocco sono decisivi. Stiamo parlando del primer viso e della cipria opacizzante. Ingrediente segreto per una pelle di porcellana, il primer viso favorisce l’aderenza del make-up creando una pellicola capace di uniformare la grana. Mentre la cipria, da picchiettare preferibilmente con il tampone di velluto al posto del pennello, fissa a lungo il trucco e opacizza le zone critiche.