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Cibo e Pelle: un'accoppiata perfetta

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Mangiare in modo corretto rallenta l’invecchiamento e aiuta a mantenere un incarnato splendente

Il rapporto tra pelle e alimentazione è a doppio filo. «Nel senso che se si mangia in modo sano ed equilibrato la pelle è luminosa e splendente», dice Paolo Marconi, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva.

Dott. Paolo Marconi

«Al contrario, chi segue diete drastiche, salta i pasti ed esagera con il junk food, vale a dire presenta un regime squilibrato, poco vario e scarso, presenta un sintomo inequivocabile: una pelle opaca, spenta e precocemente invecchiata». Niente di cui stupirsi, perché la cute è un organo ricettore e la sua salute riflette quella generale: se è malata può essere indice di uno squilibrio all’interno del corpo. «È difficile dire che un alimento faccia meglio dell’altro», continua il nutrizionista. «È importante che nel menù siano presenti macroelementi, come carboidrati, proteine e grassi, e microelementi, tra cui le vitamine e i sali minerali. La dieta mediterranea, che è una delle più ricche e varie, di sicuro è tra le più consigliate.

I cibi freschi, principalmente di origine vegetale, e quelli ricchi di nutrienti possono essere considerati veri e propri farmaci naturali per la salute principalmente del mantello cutaneo, poi di tutto il corpo». Via libera, quindi, a frutta e verdura, come broccoli, gli spinaci, i pomodori, le albicocche e gli agrumi, tutti ricchi di flavonoidi, che stimolano la microcircolazione sanguigna e l’ossigenazione dei tessuti. Mentre i frutti rossi, il vino rosso e il contengono i polifenoli, che sono antiossidanti e contrastano la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle.

Anche alcuni disturbi cutanei, come la seborrea o dermatite seborroica, hanno un forte legame con la dieta. «La seborrea, per esempio può attenuarsi con l’introduzione di omega 3, di cui sono ricchi il pesce e la frutta secca», aggiunge Paolo Marconi. «Lo stesso discorso vale per la dermatite seborroica, che genera spesso forfora, causata da uno stato infiammatorio della cute: anche in questo situazione vanno bene gli acidi grassi, i minerali e la vitamina D».

Ci sono anche dei cibi che stimolano la sintesi del collagene mantenendo la pelle giovane ed elastica. «Agrumi, kiwi, fragole, prezzemolo e peperoni, favoriscono la produzione di collagene e acido ialuronico».

«I fagioli, il cavolo e la zucca, invece, forniscono glicina, che è un componente strutturale delle molecole di collagene». Secondo le teorie più recenti il cibo sano contrasta l’”inflammaging”, cioè l’infiammazione che provoca l’aging cutaneo, anche prematuro. Per ovviare occorre puntare, come dicevamo, su alimenti ricchi di omega 3, che sono protettivi e antinfiammatori. Nella prima colazione, per esempio, si può aggiungere una manciata di frutta secca, bacche di goji, mandorle o semi oleosi (di lino, di girasole) nello yogurt o nel latte. Meglio evitare cotture a temperature elevate (oltre i duecento gradi) o prolungate che eliminano i nutrienti. Sempre consigliati cereali integrali o lo zucchero grezzo, no quelli raffinati (pane, pasta, sale), perché possono influire sull’aumento della glicemia. È importante osservare la cronobiologia: da alcuni studi risulta che in Sicilia e in Sardegna dove la popolazione è molto longeva, le persone si svegliano presto e non cenano mai tardi. Alla sera conviene restare leggeri e avere tempo di digerire prima di coricarsi, perché oggi la parola d’ordine è “healthy aging”, che significa invecchiare in salute.